venerdì 3 dicembre 2010

I rapporti tra le ‹distinzioni›



L’ordine non è causato e non costituisce un fine, ma è programmato dall’essere, mentre a sua volta è la disposizione dell’esistere.
L’esistere non è programmato, ma causato dall’essere e di per sé costituisce un fine riconosciuto dall’ordine.
A sua volta l’ordine non è causa dell’esistere ma disegno e, nello stesso tempo, ambiente-atmosfera per l’essere.
L’esistere, poi, non è causa efficiente, ma finale dell’essere e intelligenza dell’ordine, ovverosia è conoscenza dell’essere e coscienza dell’ordine.
In pratica, l’essere è ordinato all’esistere e l’esistere dà all’essere la possibilità di effettuarsi; questo nell’ordine la cui manifestazione più materiale consiste nel tempo e nello spazio.