martedì 16 marzo 2010

Uno - molteplice

Differenza tra unità e insieme
Tra la parte e il molteplice c’è sempre contraddizione quando si considera l’una si esclude l’altro e tra i due c’è una frattura invalicabile. In altre parole non si può scegliere la parte se si vuole afferrare il molteplice e viceversa. Questo, tuttavia solamente nel regno dell’esperienza, ovverosia in quel mondo che appartiene a un esistere senza unità con lo spirito e l’essere. L’uomo che si ferma con le sue considerazioni nell’analisi deduttiva della realtà seziona l’insieme in tante parti e studia quali siano le condizioni del loro rapporto.
Egli, invece, può anche usare il procedimento inverso. In questa seconda evenienza egli può inseguire i rapporti che le parti hanno tra loro per conoscere il loro costituirsi in un insieme ma, in questo caso, deve rinunciare a fermarsi sul particolare. C’è infine una terza possibilità. Egli può ordinarsi in seno alla realtà e può conoscere una realtà ordinata.Quando analizza definisce e si separa dall’insieme.
Quando sintetizza unisce, ma egli non fa ancora parte dell’insieme. Quando invece si ordina trova nello stesso tempo anche il suo posto nell’unità e non rimane un osservatore estraneo dell’insieme.
Che differenza c’è tra unità e insieme?
Nell’unità c’è anche l’intervento dello spirito e l’opera delle virtù. Il rapporto basato sulle virtù non è solo analitico o sintetico, ma è nello stesso tempo elettivo ed estensivo, ovverosia è comprensivo.
Per capirlo non basta la sola ragione, ma è necessario il giudizio analogico, che non è solamente analitico. L’analogia permette di vedere un disegno che si può sempre ritrovare nelle particolarità e nello stesso tempo nell’unità. In questo senso, lo spirito con cui ci si rivolge alla realtà è giusto ovverosia rispetta le realtà nelle proprietà del loro essere e quindi valorizza le particolarità, ma non le separa in parti e, nello stesso tempo, è magnanimo e non preclude il loro estendersi in una unità per mezzo dell’esistere. Mentre qualsiasi definizione logica separa e ogni proprietà potenziale definisce, lo spirito invece non si ferma in un condizionamento, ma accompagna ogni definizione al compimento dell’unità.
L’esempio tipico (analogico) è quello dell’amore di una mamma che ama ciascun figlio come se fosse l’unico particolare del momento, ma non si dimentica degli altri, perché con lo stesso amore e nello stesso tempo, ama tutta la sua famiglia nel suo ‹essere›, che è una unità indivisibile.

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