giovedì 6 maggio 2010

Lo spirito che anima il giudizio

Con il termine ‹giudizio› per lo più s’intende la conclusione di una determinazione logica e quindi per estensione equivale al significato di saggezza e prudenza; tuttavia più propriamente saggezza e prudenza sono virtù e non sono una facoltà della mente come, invece, lo è la logica. Il fatto è che l’uomo chiama insieme a consesso sia le facoltà, le capacità, e le virtù per emettere un giudizio. Quel che è importante sta nel non attribuire alla sola ragione i giudizi come se non esistesse lo spirito che anima sia la ragione sia la natura.
Ammesso che possa mancare lo spirito, la natura diventerebbe un blocco rigido e la ragione un ammasso di parti diverse, ma perché le facoltà naturali e le qualità esistenziali sono rivolte le une alle altre possiedono tra loro uno Spirito che le anima e ne sigilla la loro unità. Lo spirito dona la fiducia all’essere, la speranza all’esistere e insieme a loro rende la realtà amabile.

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