venerdì 6 agosto 2010

Amore possessivo e amore personale


Mi hanno chiesto un parere su un problema con un: “Dimmi qualcosa” che sono due parole semplici, ma che nascondono una certa preoccupazione. Noi ci preoccupiamo sempre per i nostri cari, perché li amiamo, come se fossero noi stessi, ma rischiamo con i nostri consigli e il nostro aiuto di togliere a loro la libertà e questo non è amore.
C’è un amore possessivo e uno personale.
Per capire la differenza bisogna rifarsi all’amore come virtù, che ha un duplice aspetto: di essere generosa e magnanima e nello stesso tempo giusta, ovverosia che se per un verso interviene, per un altro verso riconosce il proprio della persona amata e lo rispetta. Non si tratta quindi di indifferenza, ma di un amore unitivo che insieme è fiducioso e pieno di speranza; Tuttavia, potrebbe rimanere ancora qualche dubbio di non aver provveduto a sufficienza e di essersi tranquillizzati solo perché si sono scaricate sugli altri le proprie responsabilità, eppure non è così, se riconosciamo di non essere gli unici che possono amare; infatti, oltre a noi, si tratta di rivolgersi a Dio, per partecipare del suo amore. Così facendo diventiamo quasi onnipotenti come lui. Infatti, mentre noi interveniamo con il nostro consiglio, è già intervenuto egli stesso che vedendo la nostra preoccupazione la ha ascoltata come una preghiera. È questa unità con il Padre che ci rende tutti fratelli, sia che diamo un consiglio, sia che rispettiamo la responsabilità di chi ce lo ha chiesto. In questo senso l’amore diventa personale e non indifferente, ma nemmeno possessivo.

Nessun commento: