mercoledì 25 agosto 2010

Ordine, ragione, verità


Che rapporto c’è tra ordine e ragione ai fini della conoscenza della verità?
Si può rispondere con un esempio.
Se io ho un libro per capire quel che c’è scritto devo leggere una pagina dopo un’altra, dal principio alla fine e non una o l’altra pagina a casaccio. L’ordine della lettura è necessario, ma il significato lo danno le pagine scritte e non la loro successione. Le realtà non sono tanto vere per quel che significano singolarmente isolate dal loro contesto, ma l’ordine non accresce la conoscenza solamente la permette. Del resto, ordine e processo cognitivo, pur complementari, non riescono da soli a dare la verità di una realtà: è solamente la relazione tra soggetto ed oggetto responsabile capace di costruire una conoscenza come ‹acquaintance› (conoscenza come ente cognitivo risultato dalla'unità tra conoscente e conosciuto).

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