Il materialismo è una dottrina filosofica, secondo cui l’intera realtà o è costituita da materia o deriva dalla materia. In base a questo assunto, la materia è la realtà ultima, mentre coscienza e conoscenza sarebbero solamente attività dell’uomo come espressione del funzionamento del suo corpo.
La materia, poi, sarebbe il fisico che la esperimenta e il fisico che è sperimentato, composto di innumerevoli parti sempre più frazionate e frazionabili.
In pratica il materialismo identifica pensiero, sentimenti e proprietà naturali, con forme diverse di cose materiali, ossia esclusivamente dotate di materia. Si tratta di fenomeni legati con la vita e, più precisamente, con la vita degli uomini che, sempre per i materialisti, possederebbero una materia più evoluta delle cose inanimate e degli stessi animali.
Il problema sta nel definire in che cosa consiste questa diversità delle due materie (quella animale e quella umana). È ovvio che tutti i pensieri dell’uomo seguono ad una conoscenza che inizia con una avvertenza sensibile della realtà e che ogni sentimento nasce insieme ad una sensazione, così come le proprietà naturali sono anche fisiche, ma tutto questo è solamente materiale? Quale è il termine per distinguere i due aspetti della realtà? Questa distinzione è solamente opportuna oppure reale?
In pratica, quando gli ‹spiritualisti› parlano di ‹amore› intendono qualcosa di diverso da ciò che ammettono i ‹materialisti›? Una risposta che affermi che non esiste una differenza, ma solo una supposizione diversa, non risolve il problema, ma aumenta la confusione.
Se ci si può accontentare di una ragione confusa non si può impedire a chi lo vuole di cercare una distinzione più chiara.
Anche e soprattutto in questo campo una ragione più chiara non può verificarsi se non con l’aiuto di una coscienza più pura, ovverosia liberata dall’erotismo.
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