giovedì 11 febbraio 2010

Il positivo di ogni ascesa


Defabulazione - de-erotizzazione

Ho scritto altre volte che de-fabulazione de-erotizzazione e de-possessione sono le premesse di una coscienza pura ai fini di una conoscenza chiara. A prima vista questi termini richiamano una sorta di castigatezza ascetica che rappresenterebbe una limitazione se non una negazione delle proprie possibilità, mentre invece si tratta di un vero allenamento per diventare più validi anche nella vita pratica.
Per questo quel che è importante, per esempio a proposito della defabulazione, non sta nel costringere il bambino a non leggere le favole, ma ad aiutarlo a perdere le chimere, anche per capire meglio i miti che le favole propongono in figura come analogia di una verità ancora inspiegabile ad un bambino che possiede solamente una conoscenza iconica (delle immagini).
Tutto questo si traduce nell'incentivare le possibilità specialmente nel campo delle virtù; alla sua età, additandogli fiducia, magnanimità e speranza, nell'aiuto ai genitori, nel servizio familiare ed nell’impegno scolare.
Altrettanto si dovrebbe dire del superamento dell’erotismo che è necessario a cominciare dalla pubertà per l’acquisizione di una conoscenza eidetica (degli ideali).
In modo analogo per il giovane le virtù consistono nell’adeguarsi alle regole del comportamento sociale cominciando dalle più semplici come quelle che riguardano la viabilità, il lavoro e lo studio, mentre può esercitare la speranza nell’associazionismo assistenziale.
L’anziano al tramonto della vita può essere tentato di spingere la sua rinuncia fino al punto di desiderare la morte e, invece, può ricominciare ad affrontare ogni giorno come se fosse il primo della sua vita, senza tuttavia accantonare il tesoro della sua esperienza. È questo il modo più semplice per esercitare la fede. Tra l’altro, se non si accontenta di un certo ‹riduzionismo› pensionistico, continuerà ad essere presente con il suo amore, magari solo con un consiglio non taciuto o un esempio non nascosto. Alla volte basta solo perdonare per amare e chiedere perdono per sperare.
Non si dovrebbe pensare mai che per arrivare una conoscenza pura e chiara ci sia qualcosa da non fare, perché molto di più è quel che c’è da fare.

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